martedì 14 aprile 2009

Dipinti dell'Accademia 1° anno part 1

Ed eccovi i dipinti del primo anno dell'Accademia, quindi quelli più vecchi...ehm.

Questa è una prima parte perché rispetto agli altri due, questo è solitario. Eh sì, i quadri in mio possesso sono 3 in tutto! Ma non perché ho lavorato poco, anzi. Il fatto è che alcuni li ho voluti regalare a persone che se ne sono innamorate e altri perché ci ho dipinto sopra perché magari non mi piacevano più. Lo ammetto: sono molto impulsiva, in alcune cose.
Ora vi narro la "genesi" di questo quadro. Volevo fare un quadro su una fata, la Leanan Sidhe, la fata vampiro, la musa dei poeti e mi sono soffermata sul viso facendo un disegno a matita e mi è piaciuto così tanto che volevo farne un dipinto ed eccolo qua!






















Come si chiama? "Rea-Delitto Perfetto" Perché questo nome? Mi è stato evocato da una mia collega dell'Accademia. Spesso chiedo a chi mi circonda, ai miei amici, che impressioni, sensazioni suscitano le mie opere e una mi ha risposto: "Mi sembra una che sa di aver commesso qualcosa di male, ma sorride perché sa che nessuno la scoprirà mai." La sua risposta mi è sembrata così adatta al quadro che ho voluto dar quel titolo: "Rea-Delitto Perfetto".
Questo quadro poi ha una particolarità: dovunque tu sia, lei ti guarda! Qualche volta si ha l'impressione che ti stia fissando. Non so come mi è venuto questo effetto. Me ne sono accorta solo dopo averlo fatto.
Prossimo appuntamento: con la seconda e ultima parte del 1° anno

domenica 5 aprile 2009

Dipinti dell'Accademia 4° anno part 3

Questo è l'ultimo dipinto che feci nel 4° anno. Molti mi dicono che mi assomiglia, ma credo semplicemente che io la ricordi un attimo. Credo che inconsciamente io abbia preso una mia espressione tipica (cioè sommersa nei miei pensieri) per adattarla al viso della ragazza. Quando si tratta di fare un dipinto è tipico fare prima la base e poi fare strato su strato in maniera consapevole. Io invece faccio strato su strato per un ripensamento. Qui ho voluto provare consapevolmente.
Nella pittura non cerco solo stimoli visivi, ma anche negli altri sensi. Chiamatemi pazza o visionaria (ammetto però che lo sono e ne vado fiera!) ma quelle labbra mi sembrano così turgide da poterle toccare e gli occhi paiono avere il bagliore delle stelle. Questo mi fa venire in mente Renoir. Negli ultimi anni della sua vita dipingeva delle bagnanti e si accorgeva che il quadro andava bene quando le loro carni gli stimolavano di poterle toccare.

Chissà cosa starà guardando? Il cielo o il mare sopra di sé? E' una creatura alata o marina? A voi la scelta.










sabato 4 aprile 2009

Dipinti dell'Accademia 4° anno part 2

Sempre nel 4° anno, alla serie "Survivor" ho contrapposto questi due quadri: "Anatomia di un delitto" e "Rinascere" che rappresentano appunto la Disperazione e la Rinascita.
Nel primo quadro è rappresentata una ragazza, scarnificata e le ossa interne sono nere perché si sente sporca e in un certo senso assomiglia alla serie "Survivor" ma dietro di non ci sono raggi luminosi, ma sangue. Scusate questo tema un po' macabro e vi avverto che spesso ricorre nei miei dipinti però poi fa seguito un messaggio che rasserena. Infatti spesso nella vita si trascorrono momenti che ti "scarnificano", ti riducono a brandelli e che ti fanno sentire sporco, ma abbiate fede (anche se non credete in Dio come me ;-P ) e vedrete che tutto si sistemerà.
























mercoledì 1 aprile 2009

Dipinti dell'Accademia 4° anno part 1

Nel mio ultimo anno di Accademia, mi sono occupata di una serie che l'ho voluta chiamare "Survivor" ("Sopravvissuta"). Quello che vedete è il primo di cinque quadri ed è anche il migliore a parer mio. Non che gli altri siano di qualità scadente, ma la luce che c'è qui, non è presente negli altri quadri. Quello che ho voluto rappresentare è una donna con una vistosa cicatrice (tumore?incidente?operazione?questo non si sa) su una zona molto sentita per le donne, il decolletè. Eppure lei è radiosa e da dietro di lei spuntano dei raggi luminosi.

Ogni cicatrice che ognuno ha, racconta una storia, spesso dolorosa, e spesso ci deturpa, ma ci ricorda che siamo appunto dei sopravissuti e quello che possiamo fare è solo andare avanti sorridendo. Dietro ogni cicatrice fisica ci sono mille cicatrici psicologiche e vedrete che dopo aver passato quel momento si è solo più forti. Naturalmente è faticoso, su questo non c'è dubbio.

Un messaggio di speranza, è ciò che voglio dare

























P.S.: Anche se è a seno nudo, non ritengo per niente quest'immagine come qualcosa di pornografico o volgare. Spero che anche per voi sia così.

P.P.S.: Nelle mostre e esposizioni che ho fatto, non metto mai i titoli perché mi sembra che mettere i titoli limiti la fantasia. Così un giorno, durante un'esposizione, un ragazzo mi dice: "Quella donna è contenta perché ha un nuovo cuore." Non ho detto niente e gli ho sorriso.
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