venerdì 31 dicembre 2010

Il collage dei ricordi

Ecco un racconto inventato al momento, tasto dopo tasto, per augurarvi un buon anno:

Gli anni passano, si trasformano. Li modello come creta, li taglio con le forbici e realizzo un collage.
Ma cosa faccio con i ricordi brutti? Sono tutti frastagliati. Ho provato a ritagliarli però si sfilacciano sempre come quelle stoffe coi fili che cadono per terra.
Provo a darli una forma precisa, ma non vogliono. Preferiscono restare così, preferiscono non essere ordinati, ma caotici e poi a guardarli bene, sono davvero brutti?
Provo a riguardarli, li guardo solo e non li giudico. Non li avevo mai visti in quello stato e anch'io non mi sono mai vista in quello stato.
Mi fanno da specchio mentre io li guardo.
A volte preferirei non guardare però poi vengo catturata.
Ero davvero io quella?! Che buffa!
Ma ho fatto davvero io quella smorfia?! Non mi sembrava
No! Sono venuta con gli occhi chiusi. E' venuta bene però, sembra che io stia concentrata su qualcos'altro. A cosa pensavo in quel momento?
Ho deciso di attaccarli, ma come creare una composizione? Come far sì che ogni singolo ritaglio sia un proseguimento dell'altro? Devo forse ripercorrere tutto l'anno? Ma i pensieri su quei momenti sono gli stessi di allora?
No, non sono gli stessi.
Ma quei ricordi sono brutti perché io li vedo brutti? A volte alcuni ricordi brutti non lo sono veramente anzi pochi possono essere considerati davvero brutti.
Ci sono stati momenti difficili. Hanno i bordi taglienti. Cosa faccio con questi? Li inserisco?
Guardo anche questi. Come vorrei non guardarli, come vorrei non pensare a quei giorni e faccio fatica a non giudicarmi.
Allora pensavo altre cose e quei pensieri sono gli stessi di adesso anche se meno intensi.
Guardo i momenti belli. I bordi sono lisci. Li riguardo anche da varie angolature per capire anche come creare una composizione. Davvero ero così felice? Non ci credo. Davvero sono io quella? Non pensavo di avere uno sguardo e un sorriso così luminosi.
Lì non pensavo.
La cosa strana è che spesso un giorno poteva avere assieme momenti di diverso tipo.
Bene, ora ho tutti i ritagli. La faccio la composizione o no?
Guardo bene la parete su cui mettere la composizione. E' completamente bianca e a destra c'è una finestra aperta con la tapparella totalmente alzata.
Ho appena visto una folata di vento. E' stata molto veloce e mi viene in mente un'idea: prendo i ritagli e li taglio a piccoli quadratini così da non far capire di che genere siano. Finita quest'operazione, li metto in una tovaglia, li mescolo, vado alla finestra e apro la tovaglia.
Eccoli volare assieme uniti.
Ecco la mia composizione.

giovedì 30 dicembre 2010

Morta la modella Isabelle Caro

Certe notizie, certe morti non vorresti mai sentirle eppure succedono.
Come la morte di questa ragazza, Isabelle Caro, modella francese.
Il suo nome forse non vi dice niente?
Forse queste foto vi fanno capire chi è:




Se ho scelto di voler mettere le prime due foto interamente senza censura, non è perché non ho rispetto della sua persona, anzi: lei ha coraggiosamente scelto di farsi vedere nuda, di mostrarsi senza censura e io ho voluto rispettare la sua scelta anche adesso dopo la sua morte.
Avrei preferito molto di più oscurare il marchio, ma non sapevo come fare.

Lei soffriva di anoressia sin da adolescente anche dovuta a una madre che le impedica di crescere, fisicamente e psicologicamente.
Con quelle foto di Oliviero Toscani è diventata la testimonial contro l'anoressia. Molti hanno preferito voltare o la faccia o la pagina, ma non farlo adesso e prova a guardarla negli occhi: sono quelli di chi ha voglia di vivere, di chi ha deciso di combattere, ma il suo corpo non ha retto.

E' morta il 17 novembre a Tokio per una pneumopatia. Si è saputo solo ora.
Aveva 28 anni.



"...Le sofferenze fisiche e psicologiche che ho subito hanno un senso solo se possono essere d'aiuto a chi è caduto o ha la tentazione di cadere nella trappola da cui io sto cercando di uscire”.


Aggiornamento 22 gennaio 2011: Credo che ormai lo sappiate: si è suicidata sua madre. Il marito parla per sensi di colpa per averla ricoverata. Non volevo parlarne però oggi ho visto un servizio su Isabelle e che parlava dell'anoressia. Hanno fatto vedere video su di lei, sulla sua voglia di vivere nonostante la malattia e veniva raccontata la sua storia: la madre aveva una storia d'amore con un artista emaciato e dall'unione nacque lei, Isabelle che le ha impedito di crescere e così la piccola a 13 anni smise di mangiare per non crescere. E LA MADRE SI E' FATTA VENIRE SENSI DI COLPA PER AVERLA FATTA RICOVERARE?! Per questo non ne volevo parlare perché ero arrabbiata.
Nel servizio, si vede Isabelle che dice di averla perdonata perché l'ha messa al mondo. Questa è stata una sua scelta però credimi se ti dico che la forza di vivere ce l'avevi tu: volevi innamorarti, volevi diventare madre appena ti era possibile, volevi diventare un'attrice di teatro, volevi vivere.
Purtroppo il tuo corpo non ha retto.
Ciao Isabelle.

Qui il suo blog in lingua francese

mercoledì 29 dicembre 2010

Il mito di Amore e Psiche

Due amanti...
Un amore intenso, ma oltraggiato...
I parenti che ti osteggiano...
Delle prove da superare...
Piccoli aiutanti magici...
Il sonno dell'amata...
Il risveglio...
Il lieto fine.

Quale fiaba sto raccontando?
Da questi indizi voi potreste dire chissà quanti titoli eppure io sto parlando di una sola fiaba o meglio, di un mito antico narrato da Apuleio nel suo Le Metamorfosi: quello di Eros e Psiche.
E sapete il perché? Perché questo mito è considerato la madre di tutte le fiabe nel tempo e anche nello spazio visto che anche fiabe di altri paesi hanno in comune una moltitudine di cose.

Che cosa racconta questo mito? Brevemente vi faccio il riassunto.

Psiche è una fanciulla così bella che viene considerata una dea alla pari di Afrodite, la dea della bellezza e dell'amore. Ma Afrodite non è un tipo che sta a guardare quindi incita suo figlio, Eros a farla innamorare con una delle sue frecce di un mostro orrendo.
Il tempo passa e Psiche non riesce a trovare un marito visto che tutti gli uomini tendono ad ammirarla da lontano mentre le sue due sorelle sono già accasate.
Psiche e i suoi genitori consultano un oracolo e questo avverte del pericolo: Psiche dovrà sposarsi "...un mostro malvagio, feroce e viperino che d'ali andando per l'aria tutti molesta. Giove stesso ne trema, molto lo temono i numi, ne ha terrore persino il mondo infernale.".
Psiche acconsente a questo matrimonio nonostante il parere negativo dei suoi genitori e con il vestito da sposa nel luogo prestabilito e verrà condotta nel palazzo del mostro da Zefiro.
Lei non può vedere il suo sposo, ma potrà sentire la sua voce e anche quelle delle sue ancelle che sono a sua disposizione. Inoltre, Psiche e il suo sposo passano le notti insieme e in una di queste lei rimarrà incinta.
Intanto le due sorelle la stanno cercando e Psiche vuole andarle incontro contro il volere dello sposo che alla fine acconsente, ma la mette in guardia. Queste, vedendo che Psiche sta bene ed è perfettamente accasata, rodono per l'invidia e decidono di avvertire Psiche di un falso pericolo: lo sposo la vuole ammazzare dopo che lei abbia partorito.
Psiche, credendo della buona fede delle sorelle, decide di scoprire chi è il suo sposo e dopo una notte di fuoco, accende una lanterna e così conosce l'identità del "mostro": è Eros, il dio dell'amore.
Psiche rimane lì a guardarlo estasiata però una fiammella della lanterna cade e ferisce Eros. Lui si sveglia e vistosi scoperto, scappa velocemente. Psiche rimane lì a guardarlo e presa dallo sconforto cerca di suicidarsi, ma lì vicino passa il dio Pan con la ninfa Eco la frenò dal suo gesto.
Psiche vagabondò e chiese aiuto alle divinità presenti, ma nessuna cercò di aiutarla per non fare un torto ad Afrodite così, dopo un viaggio errante, e dopo essersi vendicata delle due sorelle, decide di presentarsi alla dea che la sottopone a delle prove da superare.
Psiche si farà prendere dallo sconforto perché le prove sono difficili, ma ci saranno delle piccole creature che la aiuteranno per portare a fine il compito.
Allora Afrodite la sottopone a un compito gravoso: andare negli Inferi e chiedere a Proserpina un po' della sua bellezza inserendola in una scatoletta.
Ancora una volta, la curiosità di Psiche gioca un brutto scherzo perché la scatoletta non contiene altro che un sonno infernale e lei cadde come morta.
Eros recuperò il suo stato e corse dalla sua amata risvegliandola.
Infine il lieto fine con il matrimonio di Eros e Psiche, divenuta immortale.
La bambina si chiama Voluttà.

Ho cercato di riassumere il più possibile tenendo però ben chiaro lo svolgimento del mito.

Adesso elenco le opere ispirate da questo mito. Alcune sono famose altre no:




Cupido e Psiche di Annie Swynnerton, 1891

martedì 28 dicembre 2010

L'eccezionalità di Esref Armagan

Oggi vi voglio parlare di un pittore turco di quarantasette anni, Esref Armagan.
Questi sono alcuni suoi quadri:









Cambia qualcosa se vi dico che lui è cieco dalla nascita?

Esref Armagan rappresenta quasi un caso unico nel campo dell'arte e non solo. Infatti per sopperire alla mancanza della vista, ha dovuto ideare una sua tecnica: non usa pennelli, ma mani e dita e applica una sua associazione mnemonica dei colori nonché un modo personalissimo di recepire i suoni traducendoli in colore.
Armagan rappresenta un'occasione per studiare la percezione umana e la sua capacità di estensione.


Un altro post da leggere su questo straordinario artista


venerdì 24 dicembre 2010

I miei auguri per il Natale



Allora, c'è stata LaurArt1976arte che ha mandato un messaggio ad alcuni, tra cui me, per proporre una cosa: mandare un video auguri per il Natale. L'importante era mettere qualcosa di natalizio. Le ho risposto che non ho NULLA di natalizio e mi ha risposto di farlo ugualmente.

Beh, l'ho fatto nel mio stile.

Per conoscere meglio la bambina andate qui, nel suo primo video.

Invece qui il video completo di Laura:



Grazie Laura per avermi scelto. Però una cosa: vabbé che ho scritto come nick almacattleya però in realtà sarebbe AlmaCattleya e non Almacattleya. Beh credo che vada bene ugualmente tanto non credo che una maiuscola in più o meno faccia la differenza.

giovedì 23 dicembre 2010

Perché mi piace Avatar

Non voglio assolutamente cercare di convincere gli altri, soprattutto quelli che vedono il film negativamente. Espongo qui solo la mia opinione.




Col finire dell'anno fioccano i sondaggi e le classifiche di ogni tipo.
Ecco io inserirei nella classifica dei migliori film anche Avatar e per due motivi:

1) Molti dei film inseriti nelle classifiche (come Inception per fare un nome) non sono riuscita a vederli però aspetto l'estate che vengono replicati nelle arene (per altri film ci vorrebbe un miracolo per farli passare);
2) Non posso dimenticare il senso di meraviglia che mi ha pervaso durante la visione.


lunedì 20 dicembre 2010

Storia di una che non è iscritta a Facebook

Mark Zuckerberg, (co)fondatore di Facebook, è "Uomo dell'Anno" secondo la rivista Time, ma tanto non serve a nulla ripeterlo visto che questa notizia è stata data ampiamente giorni fa.
Facebook sarebbe la terza nazione più abitata del mondo se chi si è iscritto, automaticamente avesse preso il soggiorno di questa "utopico" Paese delle Meraviglie.
Io non sono iscritta a Facebook e sono consapevole che questa è una presa di posizione però non è che voglio fare una crociata anti-Facebook: chi si vuole iscrivere, è libero di farlo. Non mi va che ci si iscrive solo perché così si è fuori dal giro. Una volta ho detto a dei miei amici: "Quando chiedo perché mi devo iscrivere su Facebook, mi rispondono Perché lo fanno tutti. Beh, io non sono tutti."
Non sono neanche contro la tecnologia anche perché sarei un'ipocrita: ho un blog e in più un canale Youtube però qui mi sembra davvero di condividere rimanendo un attimo distante perché ormai si confonde la propria vita con quella che scorre in Internet.
Certo magari mi perderò qualche evento, ma non è la fine del mondo e ho comunque una vita sociale con i miei amici. Non è che se non ho Facebook, non ho più una vita.
Comunque, a parer mio, e specifico mio (quindi potrei sbagliarmi), vedo molto Facebook come un volersi sentire molto star, come un vip di tendenza e forse è per questo che in molte foto (non tutte) le donne sembrano delle attricette e gli uomini degli sciupafemmine. Questa cosa viene fuori anche da molte altre cose come Youtube dove basta un video per diventare delle celebrità però credo che mai su Facebook questa cosa risalti.
Poi questa cosa di farsi degli amici. Certo su Youtube succede però mi permette, per come la vedo, di preservare qualcosa in me. E poi su Youtube posso vedere cose che non ho mai visto o rivederle, ho scoperto anche mo(n)di diversi di creatività e artisti che difficilmente passano in tv comprese alcune notizie.
E' chiaro che su Youtube c'è anche del marcio però basta non cercarlo più.
Insomma, per concludere, e per ritornare su Facebook non avverto nessun bisogno per iscrivermi e di certo non lo voglio fare per assecondare una moda o per rimanere, come già ripetuto, fuori dal gruppo. Quest'ultima cosa la trovo molto infantile e poi quale gruppo?
Insomma, vivere senza Facebook si può!!!


Aggiornamento 3 aprile 2013:
Dopo qualche annetto mi sono iscritta. Leggi qui

domenica 19 dicembre 2010

La nascita di un quadro

Di solito si vede il quadro come un prodotto finito, ma qui potete vedere il suo processo. Sono stata invitata a una serata in un locale per dipingere in estemporanea. Il tema era libero, ma si preferiva fare qualcosa avvenuto in questo decennio (è nel 2011 che inizia il nuovo decennio e non nel 2010) e così ho dipinto un cormorano nel petrolio (disastro ambientale nel Golfo del Messico)
La musica mi dava una grande energia e alla fine ero esausta: avevo dato tutte le mie forze.

Ringrazio le persone che mi hanno filmato.

venerdì 17 dicembre 2010

Morto il regista Blake Edwards

Oh, muore uno e sembra che altri lo seguano. Cos'è?
Giusto ieri pomeriggio stavo guardando su un canale digitale il film "Tu chiamami Peter" sulla storia di Peter Sellers e naturalmente veniva presentato Blake Edwards visto che è il regista de "La Pantera Rosa" e qualche ora fa scopro che è morto.

Scusate l'ironia, non si tratta di irrispetto nei suoi confronti, ma invece di dire le solite cose (Mi dispiace... Poverino... ecc...), questa volta mi sento di dire ciò. Non perché verso di lui senta chissà cosa o perché è il mio regista preferito, ma perché a volte ci si stanca di ripetere i soliti convenevoli.

Eccolo al backstage della consegna dell'Oscar per la carriera nel 2004



Di sicuro, e qui lo dico senza ironia, se ne è andato un pezzo del cinema.

domenica 12 dicembre 2010

Il Labirinto del Fauno

« Tanto tempo fa, nel regno sotterraneo. dove la bugia, il dolore, non hanno significato, viveva una principessa che sognava il mondo degli umani. Sognava il cielo azzurro, la brezza lieve e la lucentezza del sole. Un giorno, traendo in inganno i suoi guardiani, fuggì. Ma appena fuori, i raggi del sole la accecarono, cancellando così la sua memoria. La principessa dimenticò chi fosse e da dove provenisse. Il suo corpo patì il freddo, la malattia, il dolore, e dopo qualche anno morì. Nonostante tutto, il Re fu certo che l’anima della principessa avrebbe, un giorno, fatto ritorno, magari in un altro corpo, in un altro luogo, in un altro tempo. L’avrebbe aspettata, fino al suo ultimo respiro. Fino a che il mondo non avesse smesso di girare. »
(prologo del film)




Ieri ho rivisto dopo un po' di tempo il film Il Labirinto del Fauno e devo dire che è un fantasy atipico: niente combattimenti con le spade o con archi e frecce, niente armature possenti, il protagonista non è un eroe pronto a salvare il mondo intero. No, solo una bambina che si prepara a lasciare il mondo terreno per ritornare al suo, quello "spirituale" come l'ho inteso.
Anche qui però ci sono i cattivi e di sicuro nessun mostro, neanche l'Uomo Pallido, può uguagliare la mostruosità della guerra, capace di farti uccidere a ripetizione con la vittima davanti ai tuoi occhi, senza nessuna esitazione. La storia del film è ambientato nel 1944 in Spagna quando Francisco Franco ha vinto la guerra civile spagnola e diventato dittatore.

Guardando il film, notavo di quanto i personaggi fantastici siano ispirati dalla pittura di Francisco Goya. Dopotutto anche il regista è spagnolo ed è Guillermo del Toro che con questo film, ha raggiunto la notorietà mondiale.

Ecco alcune foto del film e i dipinti di Goya:



Il Fauno


Il grande capro, 1797-1798


L'Uomo Pallido


Saturno che divora i figli, 1819-1823


Forse da queste foto non si riescono a capire le similitudini però guardando il film credo sia chiaro e comunque, anche senza cercare similitudini pittoriche (ci sono scene del film in cui l'Uomo Pallido sembra davvero Saturno del dipinto), il film merita, a mio giudizio, la visione soprattutto in questi anni dove il fantasy viene fatto infilare dappertutto, senza alcun ritegno, persino ad Alice (scusate l'insistenza, ma chi l'ha visto può capire perché).

Ci sono altre cose importanti che sarebbe meglio ricordare: le fate che acquisiscono la forma che ha in mente chi le guarda, il tema della memoria, la scena che sembra presa dal mito di Proserpina o da qualsiasi racconto delle fate (quelle vere e non quelle zuccherose): mai mangiare qualcosa che ti sembra venir offerto e una scena simile al sacrificio di Isacco.

Credo si possa dire di questo film che sia una fiaba nera non solo per tutto il film, ma anche per il finale che non si può dire se sia lieto o tragico, dipende dai punti di vista.
Qui il sito italiano del film


Curiosità: questo film fa parte di una trilogia di film fantasy ambientati durante la guerra civile spagnola. Il primo è stato La spina del diavolo.
Il Fauno e L'uomo Pallido sono interpretati dalla stessa persona: Doug Jones.
Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes del 2006 non vincendo niente. Si è rifatto però agli oscar vincendone tre: miglior scenografia, miglior trucco, miglior fotografia. Era nominato anche per il miglior film straniero, ma il premio è andato a Le vite degli altri, miglior colonna sonora andato poi a Babel e miglior seneggiatura originale vinto poi da Little Miss Sunshine

sabato 11 dicembre 2010

Chanel e il mosaico bizantino

Per chi potrebbe sembrare strano questo connubio giudicando la moda solo come una cosa frivola e senza senso, vorrei ricordare che la moda si è appoggiata all'arte sin dalla sua nascita.

Allora, appena saputo non potevo non scriverci qualcosa. Bene, Karl Lagerfeld, stilista tedesco e direttore creativo della maison Chanel, si è ispirato ai mosaici bizantini, e quindi anche quelli presenti a Ravenna, per la pre-collezione inverno 2011 chiamandola "Paris-Byzanthium". Inoltre ha dichiarato ciò: “Come Teodora è stata un’artista del circo che divenne imperatrice, così Coco Chanel è stata una piccola cantante che divenne imperatrice della moda”.
La sfilata è stata presentata nel salone della maison on Rue Cambon il 7 dicembre e la sfilata includeva anche la presentazione di un libro di fotografie ed alcune sono state scattate da Karl Lagerfield a Ravenna.


Eccovi alcune foto della sfilata (alternate ad alcuni mosaici di Ravenna):




mercoledì 1 dicembre 2010

Omaggio a Jan Svankmajer e alla sua poetica

«Il mondo si divide in due categorie di diversa ampiezza... quelli che non hanno mai sentito parlare di Jan Švankmajer e quelli che hanno visto i suoi lavori e sanno di essersi trovati faccia a faccia con un genio. »

(Anthony Lane - "The New Yorker")



La prima volta che ho visto qualcosa del regista ceco Jan Svankmajer, e che soprattutto ho sentito il suo nome, è stata grazie ad un (speciale) utente di Youtube. Stavamo discutendo sul fatto che il film Alice in Wonderland di Tim Burton fosse stata per me, e non solo, una delusione totale.
Allora lui mi manda un messaggio la cui fine è questa: Secondo me, il film più originale e sorprendente mai girato su Alice nel Paese delle Meraviglie è 'Alice' di Jan Svankmajer. Non so se l'hai già visto, ma per me è la trasposizione cinematografica più originale mai fatta del capolavoro carrolliano. Qualche mese fa si poteva vedere integralmente su YouTube, ma poi ho visto che l'hanno tolta. Però sono rimasti dei pezzetti. Qui puoi vederne uno:




Spero che ti piaccia come è piaciuto a me.
Dimmi che ne pensi!

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