mercoledì 28 novembre 2012

Shakespeare a fumetti: Amleto e Romeo e Giulietta

Questo post mi ha dato una bellissima notizia: la ripubblicazione da parte della Black Velvet editrice dei due volumi a fumetti su due opere scespiriane ovvero Amleto e Romeo e Giulietta




Avevo letto di questi fumetti in un articolo nella rivista Scuola di Fumetto su Gianni de Luca, fumettista. illustratore e pittore. 
Morto 21 anni fa, è uno dei fumettisti considerati nell'ambiente come uno dei Maestri in assoluto, ma purtroppo è misconosciuto ai più e anche per me, molto prima di quell'articolo, rappresentava una mia lacuna.
Quando ho letto di questi fumetti partii alla ricerca, ma fu invano e credo che erano alcuni anni fa. Poi quell'articolo riaccese la speranza e finalmente posso dire di averli letti.



Le immagini incluse nell'articolo mostravano perfettamente l'originalità di tale opere. 
Credo che sia meglio farle vedere anche a voi piuttosto che raccontarvelo.


da Amleto

da Romeo e Giulietta

La pagina non è più suddivisa in vignette, il movimento viene raffigurato continuo.
L'architettura del fumetto (come viene riconosciuto tale) non esiste più sostituita da quella dei palazzi, dalle colonne, dall'ambiente in generale.
Credo poi che la sua esperienza come pittore gli sia servita per comporre le sue tavole uniche, per creare movimento e per raffigurare più azioni in un momento solo.
Basti pensare per le più scene riprese in un'unica raffigurazione a Masaccio (1401-1428) dove nei suoi affreschi si svolgevano più scene come succede ne Il pagamento del tributo.


Al centro vediamo un ragazzo (quello vestito di arancione) che chiede il tributo per passare a Gesù. Quest'ultimo allora fa segno a uno dei suoi apostoli (quello alla sua sinistra che ripete il gesto di Cristo) di andare a pescare un pesce perché lì dentro ci saranno i soldi per pagare. Così vediamo alla sinistra dell'affresco l'apostolo incaricato per pescare e alla destra lo vediamo pagare il tributo.

Inoltre il gesto viene ripetuto e perciò potrebbe far pensare, a livello pittorico, al Futurismo, ma qui si tratta di qualcosa ancora più sopraffino perché nel Futurismo il movimento viene ripetuto, ma lo vediamo confuso un po' come quando uno si muove molto velocemente davanti a noi.


Dinamismo di un cane al guinzaglio di Giacomo Balla, 1912

Invece nei fumetti il movimento viene ripetuto passo dopo passo come se vedessimo un film rallentato fotogramma per fotogramma


Il cavallo in movimento di Eadweard Muybridge, 1878


Ma gli elementi nel fumetto sono così vicini a volte tanto da sembrare che danzino soprattutto nelle scene della lotta e che vengono rappresentati a tavola intera occupando le due pagine.


uccisione di Mercuzio e poi di Tebaldo
(immagine di un'edizione precedente)

Inoltre i due fumetti sono in realtà, come si legge nelle copertine, degli adattamenti. Ovvero che non contiene tutto, qualcosa è stato tagliato e spesso è una cosa che fa arrabbiare i puristi i quali si aspettano tutto come viene descritto. Quindi se vi aspettate i grandi monologhi che hanno reso famoso Shakespeare beh credo che rimarrete delusi perché o vengono interrotti (come succede ad Amleto) o proprio non vengono inseriti (come accade a Romeo a Giulietta). C'è da dire però una cosa: a lungo andare questi monologhi sono diventati citazioni perdendo così molta dell'intenzione iniziale. Sono quasi diventati un appuntamento per ogni cultore del teatro tanto che se omessi oppure trasposti in altra maniera si grida allo scandalo, ma così si dà più importanza a questi come singoli frammenti e non come una parte di tutto.

Se dobbiamo basarci  sulla lunghezza, si rimane delusi, ma se si conta sul contenuto invece allora si avrà a che fare con un adattamento che ha ridotto tanto di quella prolissità delle opere originarie, e che puntualmente viene rappresentata, per dare vita a una versione teatrale più genuina.


P.S.: Di Gianni De Luca dovrebbe essere rieditata la sua produzione quindi anche Il Commissario Spada

Qui l'articolo della Black Velvet Editrice sulla trilogia dei fumetti scespiriani che comprende oltre a quelli qui già citati anche La tempesta.


1 commento:

  1. Mi piace molto l'idea di utilizzare il veicolo del fumetto per rappresentare queste due opere di Shakespeare... Per quanto ovviamente un fumetto, per sua stessa natura, non possa ricalcare in tutto e per tutto l'opera da cui è stato tratto, sicuramente è un genere accattivante, che attira, e che magari può avvicinare alla lettura di queste opere anche ragazzi più giovani o ai quali leggere piace poco...

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Grazie per i commenti

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