sabato 8 dicembre 2012

Professione blogger


(qui altre immagini)


In questi tempi nuovi lavori si stanno affacciando e uno di questi è proprio la figura del blogger tanto che  alcuni la mettono accanto alla propria professione
Nato come una sorta di diario personale e virtuale, si è poi affacciato come un punto di vista sul mondo e via via discorrendo fino a diventare una sorta di impronta personale.


(immagine presa da qui.cliccaci per vederla meglio)



E creare un blogger non è poi così difficile: basta solo seguire alcune indicazioni ed è fatta.
Ma cosa ci vuole per essere davvero un blogger? Io credo costanza e passione qualsiasi tema tu scelga di affrontare, qualità che dovrebbero essere disinteressate.
Il punto è che da qualche anno le aziende si sono accorte dell'importanza e del seguito che hanno i blog. Si sono accorte che è del parere dei blogger (o anche dei vlogger se vogliamo estendere il termine) che gli utenti si fidano di più. 
I blogger rappresentano una sorta di persona più vicina all'utente e nello stesso tempo specifica in un tal determinato campo. Quindi perché fidarsi di alcune aziende che spesso pubblicano prodotti a volte ingannando i propri utenti?
Molti blogger hanno accettato di pubblicizzare delle aziende e fin qui va bene però, ci tengo a sottolinearlo, alcuni blogger non hanno dimenticato la loro onestà nei confronti di chi li legge e questo è un punto a loro favore.
Ho notato che spesso sono i blogger di moda e cucina quelli ad avere un seguito enorme che li porta a presenziare le sfilate (nel caso della moda ovviamente) o a pubblicare dei libri. Ovviamente noi italiani siamo arrivati in ritardo rispetto agli altri Paesi. Sarà per caso nel nostro DNA?!
Ma il parere dei blogger è sempre attendibile? Come spesso accade a volte è più l'immagine a conquistare il lettore e non ciò che dice come nel caso di una blogger italiana di moda che sì ormai il paragone va sempre a lei, ma forse perché è l'esempio più eclatante.
Inoltre il fatto di tenere un blog non ti permette di sparare a destra e a manca senza un minimo di attendibilità. Giusto per fare un esempio il blog intitolato Fumetti Brutti ha dovuto chiudere perché recensiva dei fumetti con parole che sembrano più provenire da un qualsiasi lettore.
Recensire ha il compito di informare il lettore su ciò che vedrà o leggerà. Mi è capitato a volte il voler recensire qualcosa perché: 1) ci tenevo di dire la mia; 2) ci tenevo di informare che tale prodotto esiste.
A volte mi è capitato anche di sfogarmi, ma l'ho sempre segnalato e anche in tal caso era comunque basato su basi obiettive magari non condivisibili per alcuni però non erano sparati a caso.
Nel caso di tale blog (che ho potuto leggere prima che chiudesse) quelle recensioni che volevano essere la voce della verità si sono rivelate poi dei strumenti di arroganza.
Inoltre ho potuto notare che anche diversi professionisti si avvalgono di blog poiché rappresentano una sorte di ponte coi loro lettori. Fanno vedere i loro progetti anche quelli cancellati, parlano di diverse cose del loro campo, li informano... Insomma quella sorta di divinità, di allontananza che sembrava esserci fino a qualche anno fa è sparita. 
Questi sono gli anni della condivisione nel bene e nel male. 
Si può passare dal condividere un proprio prodotto o un proprio pensiero al condividere il proprio pasto o la propria vita personale. 
Per quanto riguarda l'ultimo caso non lo condivido affatto. Ci tengo a voler proteggere almeno qualcosa ma se lo leggo in blog d'altri non è che lo sottolineo anche perché non è che qualcuno lo costringe a voler condividere, uno è libero di farlo.
Un'altra cosa che spesso noto è l'esercito dei followers. In alcuni blog come il mio sono anche meno di 100 (e sono tre anni che lo tengo) in altri sono anche più di 1000 o quasi. 
A volte mi piacerebbe che più persone seguissero il mio blog, ma poi mi dico che non è il numero a fare la differenza. Non è il numero a determinare la qualità di tale blog e un blog piccolo per seguito merita lo stesso rispetto di uno che ne ha una tonnellata.
Però cosa succede? Che esistono le classifiche, esistono le gare, esiste una competitività che si basa sui numeri e in un certo senso se attira così tanta gente ci sarà pure un motivo, ma anche i cinepanettoni attirano tante persone. Il punto è che ci sono alcuni blog che spesso vengono seguiti soltanto per ridere non perché sono divertenti e ironici, ma perché sono ridicoli.
E non dimentichiamo che ormai i blog stanno sostituendo le riviste quindi ci si aspetta che tutte le persone che  si divertono ad impicciarsi degli affari altrui oppure poiché amanti di un certo senso di morbosità si siano semplicemente spostati.
Inoltre spesso si dice che la tv e Internet sono diversi perché si sa che la prima è malinformata e punta solo sul clamore, ma leggendo alcuni articoli su dei blog non è che ci sia della differenza.



Credo di non aver più niente da dire e scommetto che appena chiuderò e qualcuno commenterà mettendoci un punto, io dirò: Ah, è vero!


E io come blogger, non posso che ringraziare ognuno di voi per il vostro appoggio.

5 commenti:

  1. Bloggare è una di quelle attività che si comincia a volte con le idee poco chiare e poi diventa una passione. Potrei vivere benissimo senza un blog, se non l'avessi mai aperto, ma ora che c'è è parte della mia vita.

    Per diventare dei bravi blogger servono cose da dire e tanta voglia di dirle, ma anche passione e costanza. E anche questo a volte non basta. La prova del tempo dirà chi ha le "carte" per restare in piedi.

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  2. Che intendi dire con "appena chiuderò"? Non fare scherzi! I cinepanettoni hanno prodotto miliardi e i bei film, spesso, sono stati un flop. Essere o non essere? Le chiacchiere o le conversazioni? Il blog di solito lo apriamo per divertimento o passione per qualcosa (cucina, scrittura, ecc.) poi si innesca il problema del pubblico, i commenti, il numero dei follower e poi si deve rispondere ai commenti, a volte anche quando non hai tempo o niente da aggiungere e allora, così, il motivo per cui si è aperto il blog (passione, divertimento) si perde un po'.

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  3. Sono d'accordo con entrambe. Il tempo mette a dura prova l'entusiasmo iniziale.

    @ Marcella Andreini: Intendevo appena chiuso il post! Non ti preoccupare, mi avrai ancora ad importunarti per ancora taaaaaaanto tempo.

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  4. Invitación
    Yo soy brasileño, y tengo un blog, muy simple.
    Estoy lhe invitando a visitar-me, y se posible, seguimos juntos por ellos.
    Fuerza, Alegría y Amizad.
    Ven acá, y deja un comentário, para YO, seguí en su blog con facilidad.
    Yo, estoy te seguyendo.
    Abrazos, del Brazil.

    www.josemariacosta.com



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  5. maledetti blogger di moda e cucina che dominano la blogosfera! :)

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Grazie per i commenti

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