mercoledì 22 maggio 2013

In onore degli ultimi, Andrea Gallo




Tante categorie sembrano inquadrare gli esseri umani e guai a sfondarle eppure se lo fai, vedrai la bellezza dell'essere umano nella sua interezza, nella sua forza e fragilità.
Anche la religione è una categoria e per "forza" devi essere uno stereotipo se no la gente non sa cosa pensare di te, non sa come agire con te. 
Non si ferma ad ascoltare quella persona, prende degli indizi per costruire degli identikit, ma il tutto è più della somma delle parti.
Don Gallo rappresentava chi sfondava una categoria, era un sacerdote e allo stesso tempo non lo era. Non riempiva quello stereotipo.
Per la gente che non sa ascoltare, sarà un eretico. Per gli altri, un grande.
Anche per me, che non sono cattolica.
Quindi addio Andrea Gallo così semplicemente senza un appellativo perché di fronte alla morte, nell'istante in cui appare siamo uguali così come siamo nati e gli appellativi non servono più.

R.I.P. Andrea Gallo






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