Essendo nata nel 1983, è matematico che io sia cresciuta con gli anime o come li chiamavano noi da piccoli, i carttoni.
Ebbene, pensate che in Giappone, loro terra d'origine, gli anime sono molto di più, sono una vera e propria cultura e immagino che quello che è arrivato da noi (come i cosplayer) è ancora poco: pensate che Doraemon è stato nominato Ambasciatore degli Anime nel Mondo. Mica male per un gatto venuto dal futuro.
E pensate che i giapponesi hanno fatto delle parodie delle sigle che sono nello stesso spassose e minuziose nel dettaglio.
Nota: Non tutte le parodie sono state fatte da giapponesi. Per esempio è riportato nella descrizione che la parodia di Slam Dunk è taiwanese.
Ieri c'è stata la festa dei miei 30 anni.
Mi hanno portato in questo luogo, un giardino che conosco (ci sono degli atelier di pittori) e per l'occasione pieno di farfalle. Ero commossa.
Qualche tempo fa avevo postato un video dove in uno spettacolo teatrale della non-scuola cantavo la prima canzone di Ursula (clicca qui). Ebbene avevo anche detto che in quel video ho solo cantato una minima parte (ovviamente per esigenze dovute allo spettacolo) perché fa parte del mio "repertorio" (più che altro mi piace farlo) il dialogo tra Ariel e Ursula e anche le due canzoni ovvero fino alla trasformazione della Sirenetta in umana.
Ovviamente rispetto il testo, ma l'intonazione, il modo di esprimermi (tranne alcuni passaggi che li ho tenuti fissi) non solo diversi da come si sente nel film, ma anche ogni volta è una cosa diversa. Non c'è niente di prestabilito solo che io mi muovo libera tra le persone e diciamo che loro sono in mio potere: non sanno cosa aspettarsi e un'inquietudine si aggira tra chi mi assiste, ma c'è anche del divertimento come potete sentire a un certo punto. La voce è come una sorgente alla quale attingo. A volte è impetuosa, a volte calma, a volte non lascia scampo, a volte è timorosa. La voce inoltre modella anche il tuo modo di stare. Bisogna solo lasciarla libera di scorrere dentro il tuo corpo per mostrarne la piena potenza.
Alla fine tutti rimangono meravigliati da come riesco a gestire la mia voce (basta pensare anche a questo video nel quale interpreto Maria Callas) e io li ringrazio sempre.
Così quando mi chiedono se ho fatto qualcosa, se ho studiato teatro rispondo che ho fatto dei laboratori teatrali della non-scuola e che quando ero bambina inventavo delle storie e io interpretavo tutti i personaggi cambiando a loro la voce.
La cosa poi più divertente è che chi non mi conosce e non ha mai visto niente di mio, crede che io sia una personcina talmente a bene con la vocina sottile e molto timida.
Ebbene, sono un paradosso continuo. E sapete una cosa? Mi va benissimo.
musica: Danza della fata confetto tratta da Lo Schiaccianoci di Pyotr Ilyich Tchaikovsky Ovviamente non c'è niente di soprannaturale in quella luce intermittente. E' dovuta a una scatola per scarpe fucsia posta vicino alla finestra. Però guardando quella luce mi sembrava quasi di vedere una fata. Lo stupore di una bambina, lo stesso di chi magari vede per la prima volta l'arcobaleno, la stessa commozione che avevo quando la settimana scorsa ho visto per la prima volta le lucciole illuminate di notte.
Io oggi compio 30 anni e il 13 giugno 1979 è morto Demetrio Stratos.
Da quando ho iniziato a fare teatro lui per me è come un maestro. Nella sua ricerca del far suonare la voce, ho ritrovato i miei giochi dell'infanzia dove inventavo delle storie e interpretavo TUTTI i personaggi cambiando a loro le voci. Era un gioco inconsapevole, ma erano i miei primi tentativi di esperimento di esplorare la mia voce e la sua ricchezza.
Vorrei fare una riflessione sul cosa significa compiere 30 anni nel 2013 e com'era rispetto a 30 anni fa ma decido di lasciare la parola a Zerocalcare, che peraltro è anche mio coetaneo (li festeggia a dicembre)
Molti nomi sono i loro propri. In altri casi invece dei nomignoli come Cappuccetto Rosso e Cenerentola.
A volte può capitare che il nome sia di tipo comune come con le fiabe russe dove comparirà molte volte Vassilissa.
Per questo Pan non è stato scelto dall'autore James Matthew Barrie perché suonava bene con Peter.
No, voleva indicare che in lui, in questo bambino che non vuol crescere c'è qualcosa del demonico (e non demoniAco) Pan.
Perciò quando lo stesso autore si trovò davanti alla statua di Peter Pan inaugurata ai giardini di Kensington (luogo dove Peter Pan è stato cresciuto dalle fate quando aveva pochi giorni di vita ne Peter Pan e i giardini di Kensington) disse queste parole: "Non vi traspare il demone che è in Peter"
C'è da fare la spesa: bisogna comprare tutto l'armamentario per il nuovo anno di scuola elementare.
Si va alla Standa e alla fine mi dicono che dopo tutto quello che ho preso posso prendere un cd. Li guardo e decido per Capitan Uncino di Edoardo Bennato, la raccolta di canzoni.
Di solito quando si parla dei pastelli, vengono in mente appunto i colori pastello ovvero colori non intensi, leziosi, quasi da sfiorare il "carino".
Allora i casi sono due: o Marco Mazzoni, nato nel 1982 a Tortona (Al), è un'eccezione oppure non conosciamo affatto le potenzialità dei colori pastello.
Guardate questi suoi disegni e ditemi se sono leziosi.