mercoledì 30 dicembre 2015

Augurio per il 2016

Molte, tantissime volte ho inserito i video di Letizia Telesforo (alias Letizia1989 su Youtube) qui nel mio blog perché meritano ampiamente.
Scherzosamente io la chiamo Coreografa, ma neanche tanto per scherzo. Il fatto è che i suoi video non sembrano essere dei patchwork di immagini insieme all'audio. Anzi, immagini e audio sembrano danzare assieme in armonia.
Non contenta, le ho fatto anche un'intervista.
Ed ora desidero chiudere quest'anno con il suo ultimo video




La protagonista del video è la Pace, rappresentata qui nella ragazza che danza. Il suo nastro color arcobaleno è il filo conduttore che unirà ogni popolo ed ogni nazione, in un unico abbraccio.
(dalle informazioni del video)



Sebbene si pensa sempre di più a questo Pianeta che muore, alla povertà, alle guerre (ovviamente tutte questioni importanti) non bisogna però dimenticare quanto ancora di vivo ci sia, quanto la vita si rigenera ogni volta, quanto in questo singolo Pianeta, in questa sfera azzurra che spazia nell'immensità del cosmo, tutto sia ancora così vibrante.

Nonostante tutto.
Le diversità che vediamo rappresentano la sua ricchezza.
Diversi sono i nostri cammini di vita, gli ambienti che vediamo e dove cresciamo eppure c'è sempre l'iniziale trasporto verso la vita, verso gli altri e verso di noi.
Magari se vedessimo la Terra dallo Spazio, potremmo riuscire a percepire l'abbraccio 




Mokuren da Proteggi la mia terra





di Melina del Mar



Eppure dovrebbe già bastare la natura che si rende visibile a noi per sentire quest'abbraccio universale.




L'amoroso abbraccio dell'universo di Frida Kahlo



Sentire la vita come qualcosa di palpabile, non solo come un'entità astratta.
Ed è con questo enorme abbraccio che desidero lasciarvi in questo 2015 aldilà dell'anno che avete vissuto.
Un abbraccio a voi lettori e non solo, che questo 2016 si apra con un abbraccio e un invito ad abbracciare la vostra persona, le vostre luci e ombre.

martedì 29 dicembre 2015

Intervista ad Anna Agati e Alessandro Lonzi





Gli artisti davanti agli stendardi realizzati 
per la Prima Festa Medievale alla Rocca Brancaleone
foto di Giuseppe Lonzi




E dopo aver scritto un resoconto sulla presentazione di un loro murales (leggi qui), questa volta mi è venuto in mente di far loro un'intervista doppia sulla loro arte, su ciò che hanno realizzato quest'anno e su cosa si aspettano dall'anno prossimo.
Eccola qua.




Questo senz'altro è stato un anno ricco di novità per voi. Ma ditemi in cosa è consistito soprattutto per tutti coloro che vi leggono e non vi conoscono.



Anna Agati: Quest'anno è stato ricco di novità in ambito artistico: il mio stile si è evoluto attraverso nuove tecniche, ho scoperto il mondo dell'incisione su pietra che si è sviluppato poi nelle creazioni di gioielli e nella creazione di oggetti in vetro o pietra incisi. Inoltre ho sviluppato uno stile più istintivo a tratti grafico e a tratti fumettistico e sto ampliando il concetto di abito inteso come opera d'arte.
(nota mia: già l'anno passato si erano occupati della connessione tra abito e moda realizzando vestiti per il Ravennopoli in occasione della Candidatura per Ravenna Capitale Europea della Cultura. Qui il progetto dell'abito realizzato da Anna Agati)

Alessandro Lonzi: Il 2015 ha visto per me e Anna il rafforzamento del nostro rapporto lavorativo artistico e ci ha portato a nuove opportunità e nuove sfide. Ci siamo cimentati nella realizzazione di periatti, arredi e scenografie teatrali per Eugenio Sideri e la sua interpretazione de "Il Malato Immaginario" andato in scena al Teatro Rasi a Febbraio e con "I Mattoni del Teatro" per il loro "Il Sangue dei Vinti - Riccardo III". 



"Il Moro" per il Malato Immaginario

giovedì 24 dicembre 2015

Riscoprire il Natale quando si è adulti

E alla fine domani è Natale.
Oltre ad aver preparato i regali e sapere (o no) cosa si mangerà domani a pranzo, ditemi: la sentite l'atmosfera natalizia?
No, non sto parlando dei regali, ma di tutto ciò che lo precede, l'attesa, la meraviglia...



dal film Le 5 leggende


Ormai quando si è adulti e si è in qualche maniera consapevoli dei giochi che ci sono sotto, si vorrebbe fare in modo che questo famoso spirito natalizio duri il più possibile nei bambini (anche se sentendo tutte quelle polemiche delle recite natalizie nelle scuole, la vedo brutta. Comunque questa è un'altra faccenda e finisco dicendo di lasciare ai bambini la scelta di cosa desiderano fare).
Magari poi si ostenta una facciata cinica, ma può capitare che alla fine ci sia un solo desiderio: ritornare ad essere bambini, ritornare a quando la vita sembrava essere più semplice.
In questo blog ho parlato diverse volte del bambino interiore (recentemente in questo post) ed io spero tanto che riusciate a connettervi con il vostro.


martedì 22 dicembre 2015

Murales di Anna Agati e Alessandro Lonzi al Quake di Ravenna

Qualche giorno fa sono stata invitata in veste di blogger alla presentazione di un murales a un Centro Giovani, il Quake.
In pratica, i due artisti ovvero Anna Agati e Alessandro Lonzi esporranno i murales fatti ai giovani che frequentano questo centro dove peraltro ospita e ha ospitato diverse realtà ravennati.
Per esempio, l'Arcigay "Frida Byron" ha qui la sua base e qualche anno fa ho partecipato come pittrice al suo primo compleanno.
Ma ritorniamo a noi.
Questi due artisti, oltre a dipingere e organizzare eventi, sono attivi dal 2013 come muralisti partecipando anche a festival e bandi come è successo qualche mese fa.



i due artisti con alle spalle un lavoro di Anna Agati


E gli spettatori sono proprio i giovani che quotidianamente frequentano questo centro, giovani dei dintorni, di diverse età, di diverse religioni e anche provenienza, loro e/o le loro famiglie.
Insieme.
E della diversità, della correlazione tra più popoli e culture sono ciò che accomuna questi due artisti al Centro.

Ma andiamo alle foto...

Dimmi piccolo pettirosso




Dimmi piccolo pettirosso, hai preso tu il sole?
E' per questo che sei così ardimentoso e combattivo?
A vedere il tuo aspetto non si direbbe eppure ho sentito di te che hai la potenza di un guerriero.
Quasi un guerriero del sole.
Ma non è solo questo il tuo ruolo.
Sei fugace come un lampo e ci si ricorda di questa chiazza rossa.
E' il Solstizio,
Presto sarà Natale.
E tu porti il sole con te assieme a tutti gli altri pettirossi.
E' per questo che sei un animale solitario?
Se vi riuniste tutti in un solo luogo sarebbe come ricreare il Sole.
Ho sentito leggende su di te, della tua morte.
Anche questo è uno dei tuoi compiti?
Di inscenare ogni anno la tua morte per far sì che ci sia il nuovo anno?
Qualunque siano i tuoi compiti, ciò che devi fare,
ti ringrazio,
perché la tua visione mi fa gioire l'anima.
Sei come un compagno fedele 
che ad ogni inverno si ripresenta.




by Val Corbett



di Ross Hoddinott



by Roy Jackson




Le foto provengono da Pinterest

P.S.: Sulla leggenda inglese (una filastrocca) vi invito a riscoprirla qui e qui sul blog Le figure dei libri 

sabato 19 dicembre 2015

Tenere un blog

All'improvviso noto che nel blog "Farfalle eterne" tutto d'un botto se ne sono andati 7 lettori (piccola nota: un lettore ha subito commentato dicendo che questo calo dei folowers è un problema tecnico comune ad altri blogger. Questo mi rincuora un po')
Dopo un attimo penso "Ma poi di tutti questi che sono segnati come followers, quanti ti scrivono? Quanti commentano? Anche una sola volta?" 
Io ringrazio enormemente chi commenta e amo lasciare a ognuno di loro un messaggio di ringraziamento.
Però a volte mi chiedo se alla fine tutto questo dipende da me poiché anche le visualizzazioni sono crollate.
Perché dico questo? Ci sono molti che parlano del mio blog come se fosse sconclusionato, senza un vero e proprio fil rouge.
Insomma, ci sono i blog di cucina, i blog di cinema, i blog di letteratura, i blog esoterici, i blog di moda ecc... e poi c'è il mio.
Il mio blog non ha un'accezione specifica.
Si potrebbe quasi dire che sia un blog d'arte, ma non c'è solo quello.
Il fatto è che, come può dirlo chi mi conosce, io ho molteplici interessi e davvero non saprei proprio quale scegliere per dare un'impronta al mio blog.
Inoltre ho fatto anche alcune iniziative per promuovere il mio blog e Aulonia, ma non è che ho ricevuto un forte riscontro. E' vero che sono stati condivisi, e a loro ovviamente va il mio ringraziamento, però alla fine... Ricordavo e ricordavo sempre qui e su Facebook tanto che mi sembrava di spammare. Qualcuno dirà magari che non era il periodo giusto. Vai a vedere altri blog e vedi che invece le condivisioni, i commenti fioccano tanto da rendere difficile la scelta finale. 
Poi, ci sono diversi che hanno una scaletta, che sono metodici. Davvero, questo non fa per me. Almeno per ora.
Forse, a qualcuno sembrerà che io adesso stia attenta solo ai numeri ma il fatto è che se scrivo, lo faccio sempre verso qualcuno.
Per questo mi piace cercare il più possibile, mettere le immagini migliori, impiegare ore per realizzare un post, modificare post passati e magari sostituendo video.
Si potrebbe dire quasi un lavoro vero e proprio e ho visto che diversi lo mettono accanto al proprio lavoro.
Io adesso non sto facendo niente (nel senso di lavoro) nonostante stia cercando in qualche maniera di pubblicizzarmi.
Sto facendo un corso di teatro che è come una scuola per perfezionarmi.
Con la pittura va che i miei quadri vanno via solo se desidero regalarli.
Le cose adesso stanno andando così.
Qualcuno mi potrebbe dire di cercare un lavoro che non sia artistico, ma credetemi se vi dico che molti lavori, la maggioranza, per me sono proibitivi a livello fisico e non lo dico per fare la vittima.
Si potrebbe dire "E' la crisi. Siamo tutti nella stessa barca." però poi vedi, e qui parlo di non privati che spendono soldi per invitare ospiti che di certo non sono lì per il suo valore artistico.
E questo non lo dico solo per me, ma anche per tanti amici che conosco e che cercano in tutti i modi di sopravvivere.
Internet è una grande risorsa, ma alla fine non è tutto.
Cosa c'entra tutto questo il mio blog? Col fatto che diversi se ne siano andati?
A dir la verità, sto scrivendo come se mi stessi sfogando (permettetemelo per favore) e si sa che lo sfogo è come un fiume in piena quando lasciato libero.
Di sicuro, non è uno sfogo urlato ma diciamo con una punta di rammarico e immagino che certi momenti capitano anche a diversi miei colleghi blogger.
Se a qualcuno è venuto il dubbio, non intendo chiudere il blog ma solo desideravo comunicare questo.
Un po' si pensa al blogger come a qualcuno in rapporto al suo pubblico e a volte ti accorgi che stai parlando al vuoto o a una, due persone.
Parlando di teatro, è una cosa che potrebbe capitare e quando ho realizzato il mio primo spettacolo de L'eretica che era per 20 persone sia la prima volta, sia le altre due (quest'ultime nella stessa giornata) le persone non raggiungevano la metà.
Non puoi scacciare le persone che ti seguono e di certo non puoi dare una piccola parte visto che non hai raggiunto il numero che desideravi.
In ogni caso, devi dare il meglio di te se decidi di farlo ed è così per il blog.
Con questo desidero finire questo post, anche perché non vorrei annoiarvi troppo, e grazie.
Ve lo dico sinceramente, senza alcun sarcasmo.



Aggiornamento 22 dicembre 2015:
E un altro grazie va a tutti coloro che hanno voluto commentare questo mio attimo di sconforto e non solo a loro. E' stato un attimo di sconforto che può capitare.
L'importante è che poi si va avanti e vi ringrazio ancora per le vostre parole.

venerdì 18 dicembre 2015

Forte come la fragilità


"Sei grande!" "Sei tutti noi." "Madonna, quanto sei bravo!"
Frasi come queste possono solleticare il tuo orgoglio, ma poi si è a casa e tutte quelle frasi ti sembrano vuote. Magari sono anche vere, ma ti sembrano rumore.
E ti senti fragile.
Ci si vuole sempre sentire al meglio delle proprie forze come se ogni giorno ci fosse sempre una sfida, una maratona da fare.
E ti senti in procinto di spezzarti.
Ma così come siamo in grado di rispondere grazie a tutti quelli che ci fanno i complimenti, riusciamo a guardare in faccia le nostre debolezze, le nostre fragilità, a guardarle e a non seppellirle?
Recentemente ho scoperto che dentro un cristallo si formano arcobaleni se sono presenti delle fratture.
Potete credere o no alla cristalloterapia, ma questo è un dato di fatto.
E allora ho pensato "Che cosa meravigliosa."
Ho pensato all'essere umano e alle fratture che portiamo.
Quali incredibili arcobaleni possano nascere?
E intanto...
Si riesce a sostenere lo sguardo con la nostra parte debole e più fragile?




Questo è quello che scritto proprio un anno fa preciso su Facebook.
Capita a volte che la mia parte più fragile prorompa e credo che lo abbiate capito da alcuni miei post, anche recenti.
Di certo la mia forza non sta nell'essere indistruttibile e di certo non mi autoinganno dicendomi che sono una roccia.
Non è quella la mia forza.
La mia vera forza sta anche nell'accogliere la fragilità, ma soprattutto di accorgermi di lei.

domenica 13 dicembre 2015

Gli artisti e le nomine ai premi: un rapporto a volte travagliato

In questi giorni mi sto interessando molto alla faccenda di Silvia Calderoni, attrice teatrale dei Motus e la sua "diaspora rabbiosa" (come si legge in questa intervista all'attrice) contro il Premio Eleonora Duse Social.
Che cos'è il Premio Eleonora Duse Social? Come dice la parola stessa "social", la vincitrice viene scelta tramite i social network tra le tre attrici che sono state scelte tramite una giuria ovvero Candida Nieri, Monica Piseddu e Silvia Calderoni.
Da subito, Silvia ha espresso la sua volontà di essere tolta da questa terna perché (parole sue) Chiedo pubblicamente di essere tolta da questo meccanismo. Trovo imbarazzante essere esposta nuovamente a una pseudo votazione "dal basso". Il teatro non va votato, non va premiato, il teatro va vissuto, va visto, va programmato. Io dico BASTA. Voglio stare fuori da questi giochetti. E quei 5000 euro che ci sono come premio, usateli per produrre teatro, non produrre dinamiche orribili e piccoli abusi di potere. BASTA.


La sua scelta di non far parte, soprattutto a una premiazione che non valuta il merito (infatti non compaiono motivazioni per la scelta di quei tre nomi) ma solo il nome, non mi stupisce più di tanto.

Silvia Calderoni si è sempre distinta per scelte azzardate, di confine.



Questa è l'intervista che le è stata fatta cinque anni fa, dopo che è stata premiata ai Premi Ubu come Miglior Attrice Under 30







mercoledì 9 dicembre 2015

Le 5 leggende

C'era una volta una bambina che chiese a suo padre se Babbo Natale e il Coniglio Pasquale fossero amici.
Il padre si chiama William Joyce e da quella semplice domanda di sua figlia Mary Katherine vennero creati I Guardiani dell'Infanzia (da Guardians of the Childhood).
Da quel libro fu trasposto il film di cui andrò a parlare ovvero Le 5 leggende (The Rise of the Guardians in originale), un film d'animazione della Dreamworks diretto da Peter Ramsey.




Uscito a fine 2012, la sua realizzazione viene molto prima di Avengers eppure se qualcuno lo vede adesso per la prima volta, non può fare a meno di pensare a quel film.
E ci sta anche perché guardi alcune scene con combattimenti, effetti speciali di questo film e ti sembra di vedere un film di supereroi
L'errore grave sarebbe pensare che questo film sia una copia dei film di supereroi, pensare che è stato realizzato appositamente per poter attrarre sempre più gente solo per una questione di marketing.

giovedì 3 dicembre 2015

Davvero siamo delle anime così infrante?




Qualche giorno fa mi sono imbattuta in questa foto di Francesca Woodman.
Dire che sono rimasta sbalordita è poco. Il motivo?
La ragazza mi assomiglia in un modo impressionante. (ecco delle foto su di me).
Vederla mi sembra quasi come vedere me stessa: la mia immagine in un caleidoscopio di ripetizioni disordinate e tutte varie.
Sono davvero così spezzata?
Davvero questo vetro rotto rimanda alla mia immagine interiore?
E se invece ciò che sono dentro va ben oltre?
Se invece tutti gli aspetti che mi compongono, persino quelli più scomodi, quelli che magari nascondo più profondamente, si armonizzano in un modo che neppure io saprei immaginare?
E se magari sotto a queste immagini, che potrebbero creare infiniti rimandi se spezzati ancora, ci fosse come un punto sottile, una piccola sfera intoccabile, alla quale importa ben poco di cosa ho passato, di cosa ho dovuto passare, delle mie ferite e cicatrici che riporto sulla pelle e non solo?
Non che quello che è stato sia poco importante, ma se ci fosse come un frammento di stella?
E se fosse l'immagine di questa stella ad essere rimandata come se si stesse propagando dentro il mio corpo come un'eco?




autore non trovato



Stellarscapes by Oriol Angrill Jordà


Una stella che si autorigenera.
Infinite stelle.


Può sembrare utopia tutto questo mio discorso, il cercare una speranza vana nel vaso di Pandora.
Non so voi, ma per me è realtà questa sensazione, la realtà di una che non si arrende a ciò che è stato, di una che non vuole credere che le mie ferite stabiliscano il mio futuro, la realtà di chi non vuole credere che io sia un prodotto del mio passato.

E per voi?

lunedì 30 novembre 2015

Farfalle eterne, il testo teatrale (800esimo post)

Non sapevo proprio cosa scrivere per questo 800esimo post.
Che cosa fare?
Alla fine succede come sempre che la soluzione viene da sé.
Qualche settimana fa ho ritrovato il quaderno dove ho scritto la drammaturgia (termine per indicare la sceneggiatura teatrale) di Farfalle eterne.
Sì perché il nome del blog viene proprio da questo mio testo.
L'anno non lo vedo specificato. Credo di averlo scritto nel 2007 o nel 2008 quindi avevo 25 anni circa.
E' un testo che a differenza de L'eretica non ho mai messo in scena e non credo, almeno per ora, che lo farò.
Era un tentativo di realizzare un testo teatrale con tutte le indicazioni e anche mettere iscritto alcune mie sensazioni, alcuni miei sentimenti.



Pronti per la lettura?



Credo sia superfluo dire che tutto ciò che segue mi appartiene.

domenica 29 novembre 2015

Onore a Vincent Van Gogh

Qualche settimana fa mi capitò di vedere nella mia bacheca di Facebook il finale di una puntata di Doctor Who con Vincent Van Gogh che visitava una mostra di suoi dipinti.
Credo che chi è appassionato della serie, sappia cosa io stia intendendo. Per tutti gli altri ecco la scena.



mercoledì 25 novembre 2015

Guarire dalla violenza

In questa giornata contro la Violenza sulle Donne, vorrei concentrarmi su un fatto fondamentale ovvero Si può guarire dalla violenza?
Ma soprattutto cosa vuol dire in questo caso guarire?


di Elentori


Quasi tutto il mondo di chi ha subito la violenza (anche togliendo il quasi) si concentra su quel fatto scatenante.
Si cercano le ragioni anche perché, come viene spesso detto, tutto accade per un perché, ma gli unici perché che si riescono a trovare sono quelli concentrati su di te.
La paura ti blocca, ti impedisce anche di fare le cose più elementari e quando pensi alla normalità, pensi al prima.
Sì perché quell'atto provoca una spaccatura (per questo nel video che ho creato cinque anni fa, lei è tutta tagliata comprese le mani e i piedi ovvero il saper fare e il saper muoversi) tra il prima e il dopo e questo dopo occupa la mente, lo senti sulla pelle, è vivo più che mai.

Insomma guarire cosa vuol dire?


sabato 21 novembre 2015

Into the Woods e sui film sulle fiabe

I film sulle fiabe aumentano sempre di più e ora non basta più fare un film reinventando una sola fiaba.
Ne possiamo combinare quante ne vogliamo anche di origine diversa.
Insomma, delle fanfiction (Dopotutto 50 sfumature di grigio deriva da una fanfiction di Twilight)
Ed è così per il film che deve ancora arrivare ovvero Il Cacciatore e la Regina di Ghiaccio, prequel de Biancaneve e il Cacciatore.
In pratica qui abbiamo la regina di ghiaccio (o delle nevi) sorella della matrigna di Biancaneve, la fiaba di Hans Christian Andersen assieme a quella dei Grimm.
Capite ora perché la sto chiamando fanfiction?





Oggi chattavo su Facebook con Marco Goi del blog Pensieri Cannibali sul film che avevo visto ieri sera ovvero Into the Woods (lui realizzò questa recensione quando il film è uscito).
Ed ecco cosa gli ho scritto (ATTENZIONE: Pericolo Spoiler)



Si capisce dal poster che prenderò pieno possesso del film?


Allora innanzitutto ero incuriosita da questa trasposizione non solo perché viene da un musical ma soprattutto perché da quel che ho letto è ispirato a un saggio sulle fiabe che viene considerato un must ovvero Il mondo incantato di Bruno Bettelheim. 


venerdì 20 novembre 2015

Aulonia ritornerà?

Non so se tra di voi ci siano lettori assidui di Aulonia che seguono la sua storia passo dopo passo.
Immagino che qualcuno anni fa si sia anche stufato visto che gli aggiornamenti avvenivano di rado.
Di questo gli chiedo scusa e lo ringrazio per tutto il tempo che ha seguito la sua storia.
Ogni tanto vengo qui a ricordarla, a promuovere iniziative, a comunicare gli aggiornamenti.
Ebbene, immagino che alcuni di voi sapranno che ormai sono poco più di due anni che Aulonia è nella forma al 100% umana di Zoe.
Questa strada poteva essere un azzardo, ma alla fine ogni post che scrivo per raccontare la sua storia è un vero salto nel buio.
Innanzitutto prendendo una strada io posso immaginare la sua storia fino a un po' come se stessi guidando di notte coi fari che illuminano solo una parte del cammino.
Dove mi porterà questa strada? E' sempre una domanda che mi faccio.
Se poi faccio delle scelte azzardate, penso sempre a un modo che non sia frettoloso e di lasciargli tutto il tempo necessario per far vedere le manovre anche se cerco sempre di non anticipare troppo, ma di lasciare chi legge in sospeso.
Ecco, quindi ora è Zoe, ma poi?
Che cosa succederà? Crescerà, come si evolverà la storia?
E Aulonia che fine farà? Scomparirà del tutto?
Alla fine lei, la bambina ragno è il punto focale di tutta la storia e non solo perché è la protagonista o perché è una mia creatura.
Alla fine lei ha, come dire, preso una vita sua e già ce l'aveva prima quando era semplicemente l'immagine di un quadro, senza ancora un nome e nata da un bisogno disperato.





Questa bambina non è perfetta e chiede di essere vista così com'è, abbracciata, accolta così com'è.
Potrebbe far venire quasi pena in chi la guarda ma non è questo che lei chiede.
Sarebbe troppo facile commuovere gli altri parlando di una povera bambina disgraziata.
Io guardo in quell'istinto che hanno per sopravvivere.
A volte può essere autodistruttivo, ma se si prende quell'energia e la si concentra verso la via apposta abbiamo una forza, un coraggio immenso.


Da quando c'è stato quell'iniziativa nel quale si realizzava un post per il blog, la storia di Zoe è andata avanti e, per chi non l'ha seguita, ve la elenco qui. Ricordo inoltre che prima di questi post, una signora anziana è venuta a prenderla.


Ritorno (il capitolo vincitore di Romina Tamerici la quale ha dedicato questo post nel suo blog);
Pausa;
Agata;
Una nuova alba
e Presenze



Aulonia ritornerà?
Forse.
In che modo?
E' questo il bello.



20 novembre: Giornata per i Diritti dell'Infanzia

Quando si pensa all'infanzia, si pensa quasi subito alla gioia, alla spensieratezza...
Non so, ma per me non è così.
Io penso all'infanzia violata, a quel territorio che germoglia al quale viene gettato ripetutamente del cemento.


di Marta Bevacqua


Oggi è la Giornata ai Diritti dell'Infanzia.
Ecco, io non voglio più pensare a delle bambine vestite come bambole, esposte come carne da macellaio e costrette a sorridere.




vedi anche il caso Ionesco


martedì 10 novembre 2015

Un mondo fragile

Bozzoli di farfalle, 
tessuti dai contorni sfilacciati, 
ali di libellule, 
foglie che mostrano il loro scheletro, 
alberi storti,
piante danzanti,
boccioli in divenire
colori evanescenti,
profumi delicati
canzoni soavi
e sussurri lontani

Un mondo fragile che chiede di vivere




sabato 7 novembre 2015

Lettera ai miei Demoni

Cari demoni, lo so che ci siete. 



di Gunel Gasanova


Sarebbe sciocco pensare che non esistiate perché frutto della mia fantasia. Ma il fatto è che dentro la mia testa siete reali, dentro i miei sogni siete tangibili.
Non mancate mai di angosciarmi con incubi che a volte rasentano l'orrore. 
Non mancate mai di farmi penetrare in un'oscurità che non mi fa aver paura del buio perché quello che vivo dentro la mia testa è incommensurabile.
Dovrei avere paura di voi, di ciò che mi fate suscitare.
Ho appena visto dei film per la tv tratti da storie vere come da bambina ero stata abituata a fare e molti di questi film parlano di bambini violenti.
Al di là di tutto ciò che possa esserci dietro a gesti simili, voi demoni mi sembrate come quei bambini.
In realtà, avete paura?
Siete spaventati?
Vi stringete tra le ginocchia quando io non vi vedo?
Dietro ai vostri ululati di rabbia, si nascondono guaiti di tristezza?
Che cosa desiderate comunicarmi?
Magari possiamo essere amici ma per farlo dovrò prima avvicinarmi a voi, guardarvi negli occhi e vedere specchiati nei vostri le mie paure, i miei blocchi emotivi.
Saprò essere capace di sostenere il vostro sguardo?



da Cappuccetto Rosso, 
illustrato da Beatriz Martin Vidal


Intanto vi sento nel mio corpo, sulla mia pelle.
Sento le vostre impronte.
So che prima o poi saremo amici e io finalmente potrò vedere la vostra reale forma.


Alla prossima.



di Rebecca Guay



P.S.: Con demone si intende anche il daimon, una figura protettiva di sicura lontana da come viene vista dalla Chiesa.



Aggiornamento 8 novembre 2015: e parlando di demoni, si può andare qui, un post dove ho raccolto delle citazioni sull'arte provenienti da un albo di Dylan Dog e appunto si parla di demoni.
Inoltre se sognate davvero il Diavolo, non preoccupatevi. Qui potrete trovare la risposta ai vostri dubbi o almeno un chiarimento su cosa voglia dire.

giovedì 5 novembre 2015

Il giveaway (e mercatino) di Natale di Simona "Tissi" Sanfilippo






Come ho detto, prima di procedere a questa intervista, adoro l'artigianato.
E così quando c'era la possibilità di partecipare a questo giveaway, non ho perso l'occasione.
Di cosa si tratta?
Lo vedete il piccolo elfo in cima? Ecco, può essere vostro a queste condizioni che ho copiato/incollato dal post in questione (lo trovate in fondo dopo che vi è proposto il mercatino di Natale)


Le condizioni per partecipare sono :
-condividere questo post (quello del link) su facebook o sul vostro blog
-commentare qui provando l'avvenuta condivisione
-lasciare la vostra email per il sorteggio

In più, per questo speciale giveaway, più si condivide e più possibilità si hanno di vincere .
Quindi, se avete ad esempio blog ,pagina facebook, twitter etc e condividete su tutti parteciperete tre volte al sorteggio. Stessa cosa se condividerete più volte nella settimana o nel mese.
Abbiate cura di tornare ogni volta qui e provare la vostra ripetuta condivisione, così il vostro nome entrerà più volte nell'estrazione.

Attenzione però : non valgono le condivisioni ripetute nello stesso giorno.


martedì 3 novembre 2015

Quando il cattivo delle fiabe non viene punito

Due tra le mie fiabe preferite in assoluto sono Raperonzolo e La bella addormentata nel bosco.
Questa volta però non voglio parlare delle protagoniste, ma delle due villain.



da Raperonzolo 
illustrazione di Kay Nielsen



da La bella addormentata nel bosco
illustrazione di Nadezhda Illarionova


Queste due villain hanno una particolarità rispetto ad altre: per i loro atti non vengono punite.
Leggendo le fiabe scopriamo che la fine dei cattivi è crudele: per esempio alla matrigna di Biancaneve viene imposto di indossare calzature roventi e ballare fino a morire.
Perché allora Madame Gothel di Raperonzolo e la "cattiva" de La bella addormentata nel bosco non ricevono un trattamento simile?
Leggendo alcuni saggi sulle fiabe, viene riportato come in fondo in Gothel ci sia dell'affetto per Raperonzolo (Gothel poi vuol dire madrina) e si è sentita tradita quando scopre che la giovane ha conosciuto un principe e per di più è rimasta incinta di lui.
Ma c'è anche da considerare l'altra villain. Dopo aver lanciato il suo incantesimo, lei scompare dalla scena. Infine, non è lei la vecchietta che lavora all'ultimo fuso, quello fatale. 
Ecco, sia Gothel sia l'altra villain scompaiono.
Che cosa le differenzia tipo dalla matrigna di Biancaneve?



di Charles Santore

giovedì 29 ottobre 2015

Che animale sono?

In alcuni post, che ho trattato ultimamente, si parlava molto del "Chi sono io?" e del "Come sono visto dagli altri?" (vedi il post di me e il blog e quello sul Brutto Anatroccolo)

Qualche giorno fa ho scritto su Facebook questo


Avrei una domanda da farvi e magari può sembrarvi strana, ma vi chiedo di rispondere, se lo fate, con serietà. Più avanti, capirete il perché di questa mia domanda.
La mia domanda è: se io fossi un animale, quale sarei per voi e perché?
Grazie mille a tutti quelli che risponderanno.


Perché proprio l'animale?
Beh, ho pensato a ciò perché l'animale è collegato all'istinto, spesso è usato come metafora o similitudine.
Poi se si desidera approfondire, si può andare nel discorso degli animali come Spiriti Guida.
Comunque, eccoci qua con tutti quelli che hanno voluto rispondere (nota: l'ordine degli animali non è dato dall'importanza o dal riconoscermi più in qualcosa ma solo dall'ordine delle risposte)
Ah, nota importante: le immagini sono scelte da me in base a ciò che mi hanno scritto.




Io da quel che ti conosco ti immaginerei come un dolce panda affettuoso e coccolone perché sono animali molto teneri e tu sei una persona molto dolce e sensibile. Poi magari sbaglio. Però ti ho conosciuta così




di Deqen Winter

martedì 27 ottobre 2015

Intervista a Eraldo Baldini sul folklore romagnolo


Avete mai letto qualcosa di Eraldo Baldini?




Nato a Russi nel 1952, negli anni si è specializzato di antropologia culturale ed etnografia sulla Romagna.
Oltre alla saggistica, scrive romanzi gialli e thriller molte volte ambientate nel ravennate.
Dal suo libro Mal'aria è stato tratto nel 2009 una fiction su Rai Uno con Ettore Bassi come protagonista (qui il dietro le quinte) dove tra i personaggi troviamo la Borda, una sorta di strega leggendaria.
Ed è proprio sul folklore romagnolo che ho deciso di intervistarlo.




1)Mi trovo qui con Eraldo Baldini, scrittore ravennate specializzato in antropologia culturale ed etnografia sulla Romagna.
La Romagna viene citata molte volte come una terra dalle ricche tradizioni la cucina in primis eppure mi sembra che le storie, le leggende, le fiabe legate a questa terra siano meno considerate rispetto ad altre regioni di Italia.
E' questa una mia considerazione errata oppure effettivamente è così?


Direi che non è così. Anzi, sul folklore della Romagna esiste una bibliografia sterminata, brani e studi parziali partono già dal Settecento. Tra l'altro la prima opera organica sulla cultura popolare di una regione o subregione italiana è proprio "Usi e pregiudizi de' contadini della Romagna", scritta da Michele Placucci nel 1818.


giovedì 22 ottobre 2015

Due anni con Pinterest

E sono due anni con Pinterest.
Se all'inizio avevo già postato 75 pin, adesso posso dire di aver centuplicato i pin.




Ecco la cronologia dei post su Pinterest a partire da quando ho creato il mio profilo.

Il magico meraviglioso mondo di Pinterest
Un anno con Pinterest
Benvenuta 50esima bacheca di Pinterest
5000 (e più) pin su Pinterest



Intanto ho creato nuove bacheche ed eccole qua. Infatti riporterò quelle nuove e se desiderate vedere le altre, vi invito a dare un'occhiata all'ultimo post sopracitato.
Come sempre, l'immagine che vedete è quella che è stata più pinnata.



Abalone, my cradle
41 pin, 90 followers


Quando ero bambina, rimanevo incantata da una conchiglia.
Solo più avanti scoprii che quella è un Abalone detta, per la sua forma, orecchio di mare.
A me ricorda molto una culla (cradle)
Nell'immagine qui sotto potete vedere la sua madreperla.
Curiosità: le perle di abalone non possono essere coltivate: l'abalone è emofiliaco perciò se viene iniettato un elemento irritante per formare la perla, questo sanguinerà fino a morire.
Perciò le perle di abalone sono molto rare.





domenica 18 ottobre 2015

La storia del brutto anatroccolo ovvero come una fiaba può essere mal compresa

Stavo ascoltando Il brutto anatroccolo nella versione delle Fiabe Sonore e ho pensato a questa fiaba, a quanto è stata mal compresa.





Sarà famosa, una delle fiabe più note e rappresentative di Hans Christian Andersen, ma terribilmente mal compresa.  
Perché dico ciò?
Provate a pensare a cosa rappresenta adesso "Eri un brutto anatroccolo e adesso sei un splendido cigno."
Che cosa vi viene in mente?
Di certo, almeno alla stragrande maggioranza, pensereste a una persona, soprattutto di sesso femminile, che nell'infanzia era brutto e sgraziato e crescendo diventa splendida, bella da far invidia.
Mai considerazione fu più sbagliata.


Non importa che sia nato in un recinto d'anatre: l'importante è essere uscito da un uovo di cigno.
(Hans Christian Andersen)


giovedì 15 ottobre 2015

Io e il mio blog

Per chi scrivi il blog?
Quali sono le tue motivazioni per tenere un blog?


A volte mi rimbalzano queste domande.
Come può essere catalogato il tuo blog?
Beh, entrare nel mio blog Farfalle eterne è come incontrarmi.
Un giorno parliamo di una cosa ed un giorno magari parliamo di tutt'altro però tutto accomunato dalla voglia di scoprire, dalla voglia di sondare e di condividere.
E inoltre della voglia di tenere cura.
Se c'è qualcosa che penso possa far piacere a qualcuno, non solo sto lì a pensarlo, ma glielo faccio presente.
A volte ho un po' il timore di disturbare (quando chiamo al telefono non manco mai di dire, dopo aver salutato, "Spero di non disturbarti.") e almeno qui nel blog posso sentirmi libera di dire, scrivere, di mettere immagini.
Ma c'è anche un'altra cosa che è fondamentale per il mio blog: non solo scrivo per gli altri, per la voglia di condividere ma anche per me stessa.
Non so se questo intento egoistico possa deludere qualcuno, ma vedete quando scrivo lo faccio anche per ricordare a me stessa.
Ovviamente non dimentico mai i miei lettori e sono grata assolutamente per tutti i commenti che mi lasciate, per le e-mail e le richieste ricevute e alle quali ho avuto molto piacere di rispondere (se queste poi non sono arroganti e fintamente ironiche).
E' con immenso piacere che vi informo di alcuni miei progressi nel campo dell'arte, del teatro perché alla fine ho creato questo blog per mostrare la mia arte.
Ma poi la cosa è sfuggita un po' di mano e così il blog ha preso un'accezione più estesa.
Per questo dico sempre di guardare le etichette che trovate a destra, ma anche così non so se qualcuno possa capire.
Se ritornassi indietro, cambierei qualcosa?
Per molti eventi della mia vita, credo che se avessi la possibilità, lo farei ma per quanto riguarda il mio blog alla fine credo di no.
Come ho detto prima, leggere il mio blog è come incontrarmi.
Ecco, chi sono io?


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